Inceneritore ACCAM: anche Gasabile sostiene la riconversione in Fabbrica di Materiali

Si dibatte sulle sorti dell’impianto di incenerimento Accam, sito nel Comune di Busto Arsizio, che smaltisce i rifiuti non differenziati per un consorzio di 27 comuni nell’area del basso varesotto e dell’alto-milanese. Quando l’inceneritore nacque 40 anni fa rappresentò un elemento di novità nel trattamento dei rifiuti offrendo un’alternativa alla pratica della discarica, una soluzione ad oggi però non più attuale, ma obsoleta e cara sotto diversi punti di vista. L’inceneritore con le sue emissioni ha contribuito infatti in maniera sensibile al peggioramento della qualità dell’aria e dei livelli di inquinamento, sommandosi ad altri fattori già presenti nella zona.

In questi ultimi tempi, essendo scaduta l’autorizzazione dell’impianto, diversi Comuni e Associazioni del territorio stano proponendo la sostituzione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti per recuperarli anziché bruciarli. La riconversione dell’inceneritore a Fabbrica dei Materiali sarebbe non solo meno costosa di un eventuale rifacimento dell’inceneritore (si stima un investimento di 13 milioni contro i quasi 40 milioni per il revamping), ma sopratutto più sostenibile dal punto di vista ambientale e della salute della popolazione.

Gasabile e le quasi 200 famiglie da cui è costituito, portavoce di uno stile di vita orientato al consumo critico e alla riduzione dell’impatto sul pianeta, ha voluto richiamare l’attenzione dei Sindaci dei Comuni limitrofi che, anche non figurando come soci di Accam, sono comunque interessati dal destino dell’impianto. L’amministrazione comunale ha il dovere, infatti, di tutelare la salute della cittadinanza e di mettere in atto ogni accorgimento utile alla salvaguardia della stessa.

Come scriviamo nella lettera che abbiamo inviato ai Sindaci: “L’ipotesi che auspichiamo prefigura una scelta alternativa all’incenerimento orientata a privilegiare quelle innovazioni tecnologiche che vanno in questa direzione, consapevoli che è oggi possibile massimizzare il trattamento di riciclaggio dei rifiuti in percentuali oltre il 90%.”

La soluzione di conversione a Fabbrica del Materiali, sarebbe inoltre in linea con le direttive europee che richiedono l’attivazione di un’economia circolare, favorente il recupero delle materie dai rifiuti, diversamente dalla scelta del revamping, che risponderebbe ad un mero interesse particolare ed entrerebbe in contrasto con le strategie europee, italiane e regionali.

Coloro che hanno in mano le sorti di questo impianto hanno l’opportunità di operare una scelta sostenibile, economica, rispettosa dell’ambiente e della salute dei cittadini e ci auguriamo che la nostra iniziativa possa fungere non solo da ulteriore stimolo, ma anche da presa di coscienza da parte della popolazione stessa.


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